venerdì 5 febbraio 2016

Chirurgia prostatica robotica

Il confronto s’è reso necessario anche perché negli ultimi anni l’impiego della chirurgia robotica è andato crescendo. L’urologia, con la chirurgia della prostata e del rene, è il settore di punta, in questo senso. Seguono la ginecologia, la chirurgia toracica e la chirurgia generale. I movimenti della mano, del polso, delle dita del chirurgo sono trasmessi agli strumenti chirurgici all’interno del paziente durante il completamento della prostatactomia robotica. Ciò costituisce un grande passo rispetto alle techniche usate in precedenza nella chirurgia del cancro della prostata.


In seguito alla prostatactomia robotica , il paziente avrà solo alcune minime ferite sull’addome – e non le grosse ferite normalmente legate all’ intervento del cancro della prostata.

All’ospedale Niguarda di MIlano sono centinaia i pazienti che vengono operati ogni anno per l’asportazione della prostata. L’ intervento viene realizzato proprio con la chirurgia robotica. Chirurgia robotica , niente paura se vi opera un robot. Il robot Da Vinci e la chirurgia robotica in Italia.


Robot chirurgici: ecco come funzionano e come diventeranno autonomi. La prostatectomia radicale con linfoadenectomia è l’ intervento d’elezione nel trattamento della malattia confinata alla prostata , cioè senza metastasi, con finalità di radicalità, cioè di estirpazione della patologia. Consiste nella rimozione della prostata e dei linfonodi coinvolti.


COMPLICANZE DELL’ INTERVENTO. Come qualsiasi intervento chirurgico, anche l’asportazione della prostata con tecnica robotica è associata, anche se in percentuale limitata, a complicanze.

Il Robot Da Vinci rappresenta la nuova frontiera della chirurgia per il tumore della prostata. I motivi del successo di questa metodica sono numerosi e bene comprensibili. Negli ultimi anni sono stati compiuti importanti passi avanti nel trattamento del tumore alla prostata :la chirurgia robotica e, in particolare, il robot da Vinci, rappresentano la piattaforma più evoluta per la chirurgia mininvasiva presente ad oggi sul mercato.


Il tumore della prostata , infatti, è tutt’ora uno dei più comuni tra gli uomini. L’Ipertrofia Prostatica Benigna consiste in un ingrossamento della prostata. Con l’aumentare dell’età la porzione centrale della ghiandola (posta a manicotto intorno al canale urinario) tende a svilupparsi in maniera eccessiva e spropositata.


In passato si riteneva che solo i pazienti che presentassero la malattia localizzata nella ghiandola prostatica , potessero sottoporsi a questa operazione, ma è stato dimostrato che anche i pazienti che hanno la malattia estesa all’esterno della prostata , possono guarire nell’ dei casi, abbinando la chirurgia alla radioterapia e alla. Inizialmente, la cavità addominale viene riempita di anidride carbonica per creare una camera di lavoro per gli strumenti chirurgici robotici. La chirurgia robotica viene usata soprattutto in chirurgia cardio-toracica e gastrointestinale, ginecologia, oncologia, pediatria e urologia. Grazie alla chirurgia robotica , oggi, è possibile trattare patologie come il tumore della prostata con la massima precisione. In Italia esistono molti centri d’eccellenza per la cura del tumore alla prostata , che colpisce tre milioni di uomini nel nostro Paese.


L’elenco delle migliori strutture si può consultare sul sito di Sportello Cancro. In termini tecnici si definisce prostatectomia radicale, si tratta della rimozione della prostata in caso di neoplasia (tumore alla prostata ). L’Urologia dell’ospedale Niguarda è uno dei centri più attivi per la chirurgia robotica della prostata a Milano e in Italia. Questo intervento è stato gravato in passato da elevate percentuali di incontinenza urinaria e di disfunzione erettile (impotenza). Nelle epoche attuali, quando la tecnica chirurgica viene eseguita a regola d’arte in presenza di una malattia ancora limitata alla prostata , queste sequele non dovrebbero più osservarsi. Il controllo del dolore e’ totale ed il paziente supera velocemente il trauma dell’ intervento , peraltro minimizzato dalla assenza di incisioni muscolari, in modo molto rapido.


Sotto il profilo oncologico la robotica è quindi una chirurgia sicura? Proprio grazie alla migliore visibilità, la chirurgia robotica permette di ottenere ottimi risultati in termini di radicalità oncologica”.

Alla Paideia è nato di recente il centro multi specialistico di alta tecnologia in chirurgia robotica. Si chiama “Da Vinci” il robot impiegato con successo in un delicato intervento urologico eseguito in laparoscopia per l’asportazione radicale di un tumore alla prostata : l’ intervento , eseguito con tecniche di microchirurgia di assoluta avanguardia e in visione di tridimensionalità, è stato eseguito dal professor Franco Gaboardi. Molti pazienti decidono di essere dimessi in terza giornata con il catetere, nell’esempio il sabato mattina, per poi rimuoverlo il lunedì. Questo fa comprendere come la degenza post operatoria , pur trattandosi di un intervento di chirurgia maggiore, è ottima alla stregua di un intervento per ernia inguinale.


Il da Vinci è il più evoluto sistema robotico per la chirurgia mininvasiva. TRIESTE Allarme rientrato: il robot “Da Vinci” di Cattinara, operativo da aprile per la chirurgia mini-invasiva, resta dov’è. A cinque mesi dall’avvio più di qualcuno temeva il peggio ovvero che lo strumento ipertecnologico, al momento in comodato d’uso gratuito, fosse destinato a “fare le valigie”.

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