venerdì 17 gennaio 2020

Vascolarizzazione pene

Agli involucri del pene si distribuisco­no le arterie pudende esterne (rami delle arterie femorali) e le arterie dorsali del pene , che rap­presentano i rami terminali delle arterie del pe­ne e decorrono nel solco dorsale del pene , ai lati della vena dorsale profonda impari, coperte dalla fascia del pene. Il pene è costituito da due corpi cavernosi e un corpo spongioso, uniti insieme e circondati da tessuto connettivo. La lunghezza media è di 8. Per la valutazione invece della vascolarizzazione arteriosa , e anche venosa, è di utilità il Penogramma radioisotopico : esame che non richiede la iniezione nel pene di prostaglandine , e che consente di valutare non solo il flusso di arrivo del sangue arterioso , ma pure se sussiste un brusco e patologico eccessivo e precoce deflusso venoso. Le arterie elicine formano il sistema vascolare a funzione erettile e sono i rami terminali.


Decorre fra la radice del pene e la sinfisi pubica, attraversa il legamento sospensore e, giunta sul dorso del pene , lo percorre fino al glande.

Il pene è percorso in tutta la sua lunghezza dall’uretra (uretra peniena). Nel pene si possono distinguere, in direzione postero-anteriore, una porzione fissa (o radice), una porzione mobile (o corpo o pene propriamen­te detto) e un’estremità distale ingrossata, il glande. In corrispondenza della radice del pene sono tra loro separati, mentre risultano strettamente congiun­ti nel corpo del pene. Per non incorrere in false e inutili soluzioni, prima di tutto è indispensabile comprendere come avviene il meccanismo erettivo che porta il pene in erezione e che lo mantiene in tale stato.


L’erezione del pene è dovuta a un aumento del flusso di sangue nei corpi cavernosi (molto simili a una spugna che trattiene sangue). Rappresentazione schematica della struttura e vascolarizzazione del pene in condizioni di detumescenza (A) ed erezione (B) Il processo dell’erezione peniena determina un progressivo aumento della lunghezza e della circonferenza del pene che acquista progressivamente la rigidità cioè la durezza necessaria alla penetrazione vaginale. Muscoli – Fasce - Vascolarizzazione Regione anatomica di forma romboidale Delimitata in alto dalla sinfisi pubica, in basso dal coccige e lateralmente dalle due tuberosità ischiatiche.


In questo modo si migliora la vascolarizzazione del pene e, di conseguenza, la sua capacità erettile. Una volta trattata la vascolarizzazione arteriosa del rene quella venosa viene di conseguenza.

Infatti le vene non fanno che percorrere a ritroso la strada tracciata dalle arterie. Dai capillari peritubulari e dai vasa recta il sangue drena nelle vene interlobulari, che a loro volta drenano nelle vene arcuate (o arciformi). Arteria Perineale e Arteria del Pene o del Clitoride).


RIVASCOLARIZZAZIONE: definizione, ultime notizie, immagini e video dal dizionario medico del Corriere. Rami Muscolari, per la regione glutea. Può essere ottenuta per via farmacologica (farmaci trombolitici), per azione chirurgica, mediante tecniche meccaniche o tramite cessione di forme particolari di energia attraverso cateteri. La vascolarizzazione , o più comunemente l’evidenza delle vene superficiali, è un qualcosa che si ottiene nel tempo e con costanti scelte.


Condizione necessaria ma non sempre sufficiente per mettere in sfoggia il sistema venoso superficiale è quella di avere una ridotta quantità di grasso corporeo. Sono anomalie congenite quelle della distribuzione o del tragitto di alcuni vasi e le alterazioni di struttura (aneurismi cerebrali, angiomi, fistole arterovenose). Rivascolarizzazione del pene Questo tipo d’intervento mira ad aumentare l’afflusso di sangue nel pene innalzando il livello di vascolarizzazione.


I candidati adatti a questo intervento sono i pazienti che soffrono di DE primaria e che all’esame ecografico presentano parametri anomali (diminuzione del picco di velocità sistolica) e stenosi localizzata, accertati tramite arteriografia. Anatomia normale del pene. L’infarto si verifica perché le arterie coronarie, che portano il sangue al muscolo cardiaco, si restringono o si occludono.


Il by-pass aorto-coronarico serve. Detto questo, a livello organico, le dimensioni del pene dipendono dalla vascolarizzazione dei tessuti penieni: quando il pene va in erezione, lo fa perché scatta un meccanismo chimico che dirotta il sangue verso le camere dei muscoli del pene. Queste camere (note come corpi cavernosi) si gonfiano garantendo l’erezione. L’applicazione di onde d’urto a bassa intensità per migliorare la vascolarizzazione del pene , quindi la potenza sessuale nei pazienti colpiti da disfunzione erettile di grado lieve e moderato, potrebbe presto rappresentare un’alternativa terapeutica ai trattamenti farmacologici e far finire nel dimeticatoio le tanto discusse pillole?


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Si tratta di soggetti che non hanno ancora bisogno di terapia ma che, probabilmente, svilupperanno nel tempo la disfunzione erettile. Verosimilmente il trattamento con onde d’urto potrebbe avere in questi pazienti un ruolo “preventivo”, riportando a condizioni ottimali la vascolarizzazione dei loro corpi cavernosi.

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