lunedì 31 dicembre 2018

Asportazione radicale della prostata

La prostatectomia radicale con linfoadenectomia è l’ intervento d’elezione nel trattamento della malattia confinata alla prostata , cioè senza metastasi, con finalità di radicalità, cioè di estirpazione della patologia. Consiste nella rimozione della prostata e dei linfonodi coinvolti. L’ asportazione della prostata può essere attuata attraverso vari accessi e metodiche. Le tecniche più utilizzate riguardano la chirurgia con accesso retro pubico o perineale e quella laparoscopica senza o con ausilio del robot. L’obiettivo è rimuovere la prostata con tutto il cancro e se necessario anche i linfonodi loco regionali.


Altre tecniche per la rimozione della prostata.

Nei pazienti affetti da carcinoma della prostata , l’ intervento chirurgico di prostatectomia radicale rappresenta oggi l’opzione terapeutica che fornisce la più alta efficacia in termini di guarigione dalla malattia. La perdita di controllo della vescica o incontinenza urinaria è un potenziale effetto collaterale delle prostatectomie radicali ( asportazione completa della ghiandola prostatica ). Poiché la prostata si trova appena sotto la vescica e circonda l’uretra, il tratto urinario può essere danneggiato nel corso di una prostatectomia radicale. L’obiettivo di applicare la chirurgia per l’ asportazione della prostata è terapeutico, perché in questo modo si vuole eliminare il tumore. L’ intervento che si utilizza viene chiamato prostatectomia radicale : consiste nell’ asportazione , oltre che della prostata , anche delle vescicole seminali e dei linfonodi presenti in quella regione. L’ intervento per cancro alla prostata (prostatectomia radicale ) consiste nell’asportare tutta la prostata ed è pertanto un’operazione più lunga e molto più impegnativa di quella che si esegue quando la prostata è solo “ingrossata” ma non vi è un tumore maligno.


Durante l’ intervento di prostatectomia radicale il chirurgo solitamente asporta i linfonodi attorno alla prostata e nel bacino per verificare se vi sono presenti cellule tumorali. Un intervento di questa portata può comportare conseguenze negative per il paziente sotto forma di danni alla funzione erettile e di incontinenza urinaria. L’ intervento dura dalle alle ore in anestesia generale e viene eseguito in regime di ricovero ordinario con una degenza di circa 4-gg.

Il paziente può essere sottoposto a prostatectomia radicale anche in anestesia spinale in casi particolari, a giudizio dell’anestesista. In genere è ritenuto candidabile ad intervento di prostatectomia radicale , con intento curativo, il paziente con neoplasia prostatica clinicamente localizzata, con aspettativa di vita di almeno anni e in condizioni generali soddisfacenti. Dopo la prostatectomia radicale , il paziente deve essere seguito in un centro di riferimento dove, contestualmente alla valutazione oncologica, venga iniziato, già alla rimozione del catetere vescicale, un protocollo di riabilitazione sessuale adeguato effettuato da un’equìpe specializzata. Secondo recenti dati, dopo il tumore è crisi di coppia per circa tre milioni di italiani affetti da impotenza e incontinenza urinaria, conseguenze dell’ asportazione radicale della prostata.


Ora però si possono trattare con valide soluzioni. L’ intervento prende il nome di prostatectomia radicale e consiste nell’ asportazione della prostata , delle vescicole seminali e dei linfonodi presenti nelle regioni attorno alla prostata e nel bacino. Contraete e cercate di tirare in dentro contemporaneamente i muscoli che circondano ano e uretra, mantenendo la contrazione per cinque secondi e poi rilassando la muscolatura.


Riabilitazione della disfunzione erettile dopo prostatectomia radicale. La degenza in ospedale dopo questo intervento alla prostata dura circa 6-giorni, in quanto c’è stata una ferita chirurgica che richiede alcune medicazioni e la rimozione dei punti di sutura. Si ricorre, come già detto, a questo intervento quando la prostata è troppo grande e quindi la TURP non risulterebbe efficace. Dati gli stretti rapporti anatomici tra la prostata , il retto e la vescica, organi molto sensibili alle radiazioni, si ricorre alla cosiddetta radioterapia con fasci a intensità modulata (IMRT), nella quale un’apposita macchina modella il fascio di radiazioni in modo da conformarlo perfettamente alla prostata , riducendo così il danno a. Il valore del PSA viene infatti utilizzato anche per controllare l’efficacia del trattamento radicale.


Con questo intervento della stessa durata di un intervento a cielo aperto sono solo più lunghi i tempi di preparazione del robot ed il training il paziente torna a casa dopo giorni asportazione prostata ed erezione il catetere rimosso in media dopo giorni. Essa viene eseguita per “risolvere” il cancro alla prostata , se così possiamo dire… Descrizione. Ci sono quattro tipi principali o tecniche di prostatectomia radicale. Per i pazienti che hanno affrontato intervento di prostatectomia radicale , è importante sapere che riconquistare la funzione erettile richiede tempo. L'incisione, in una prostatectomia radicale perineale (PRP), viene fatta nel perineo, all'incirca a metà distanza tra il retto e lo scroto, e attraverso questa incisione si provvede alla rimozione della prostata.


Prostatectomia radicale perineale. Nei pazienti affetti da tumore maligno della prostata , l’ intervento chirurgico – chiamato prostatectomia radicale – pur rappresentando ad oggi l’opzione terapeutica con la più alta efficacia in termini di guarigione, lascia spesso sequele, anche abbastanza importanti, sul piano della sessualità del paziente.

Dosaggi di 01 non indicano una ripresa di malattia ma valori millesimali di un nanogramma di PSA, molto vicini quindi allo zero assoluto.

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