lunedì 23 dicembre 2019

Prostata radioterapia o intervento

Possibili effetti collaterali. Le reazioni ai trattamenti e, quindi, la frequenza e l’intensità degli effetti collaterali variano da persona a persona. Gli effetti collaterali della radioterapia della prostata possono essere acuti o tardivi. I tumori della prostata candidati ad intervento attivo possono essere trattati con chirurgia o radioterapia.


Entrambe ahnno effetti collaterali importanti sopratutto sulla funzione sessuale ma anche sulla continenza urinaria, per tanto si tende a procrastinarli più a lungo possibile, se possibile. Una delle conseguenze più temute dell’ intervento per eliminare un tumore della prostata è la disfunzione erettile.

La radioterapia può essere utilizzata dopo l’ intervento chirurgico quando si è in. Pochi sanno però che esiste una tecnica mininvasiva, capace di ridurre al minimo il rischio impotenza intervenendo sulla ghiandola senza coinvolgere organi vicini come la vescica e il retto. La prostatectomia radicale con linfoadenectomia è l’ intervento d’elezione nel trattamento della malattia confinata alla prostata , cioè senza metastasi, con finalità di radicalità, cioè di estirpazione della patologia.


Consiste nella rimozione della prostata e dei linfonodi coinvolti. PROSTATA La terapia del tumore della prostata può comprendere: la chirurgia, la radioterapia , la terapia ormonale, la che-mioterapia, o una combinazione di queste. La scelta terapeutica dipende fondamentalmente dallo stadio della malattia.


Fattori importanti sono anche l’età del paziente, il suo stato generale e la sua opinione ri-guardo la. Ma i nostri sforzi chirurgici possono essere inficiati da una radioterapia adiuvante, cioè fatta dopo, ad aiuto dell’ intervento. Ma cosa vuol dire margine chirurgico positivo?

Gli effetti indesiderati comprendono affaticamento, infiammazione della pelle nelle zone trattate, minzione frequente o sgradevole, e sanguinamento o irritazione rettale. In questi casi procedere immediatamente con un atto invasivo ( intervento chirurgico , radioterapia o brachiterapia) potrebbe rappresentare un eccesso di cura in quanto gli effetti collaterali di ognuna delle terapie potrebbero essere eccessivi e non giustificati in relazione al pericolo molto modesto che lei corre. Alcuni effetti collaterali , tuttavia, sono. Questo tipo di radioterapia serve per ridurre il rischio che la malattia si ripresenti (recidiva).


La maggior parte degli effetti collaterali acuti scompare gradualmente nel giro di un mese dalla conclusione della terapia. La terapia ormonale si può attuare in sequenza dopo la chemioterapia oppure da sola nei casi in cui rappresenti il trattamento più indicato. Radioterapia prostata effetti collaterali tardivi. Nel tumore della prostata la terapia ormonale è utilizzata per abbassare il livello di testosterone, l’ormone maschile che influisce sulla crescita di questa neoplasia. Effetti collaterali durante la terapia.


Le radiazioni utilizzate per combattere i tumori non solo uccidono (o rallentano) la crescita delle cellule tumorali, ma possono anche colpire le vicine cellule sane: questa è la causa più comune degli effetti collaterali da radioterapia. Nelle persone con tumore alla prostata in terapia ormonale la qualità di vita migliora se si svolge una regolare attività fisica. Secondo il nostro medico la prostata andrebbe asportata o al limite trattata con radioterapia. Personalmente, non saprei cosa scegliere tra le due poiche so che una volta irradiata la prostata non puo essere piu oggetto di intervento chirurgico incaso di resistenza della stessa al trattamento radioterapico.


La recidiva locale dopo radioterapia e HIFU viene diagnosticata con un risultato bioptico positivo in assenza di metastasi a distanza. Una biopsia della ghiandola prostatica viene mostrata solo ai singoli pazienti nella pianificazione del trattamento locale ripetuto (ad esempio, prostatectomia o una ri-sessione di HIFU). Chirurgia: la prostatectomia radicale prevede la rimo-zione in blocco della ghiandola e delle vescicole semi-nali.


PLA è l’acronimo che indica l’ablazione laser interstiziale trans perineale ecoguidata, un nuovo ed innovativo metodo rivolto a tutti i pazienti che soffrono di iperplasia prostatica benigna (frequenza ad urinare, incompleto svuotamento, flusso urinario debole) e sostanzialmente privo di qualsiasi complicazione. Debora Marchiori, specialista in Urologia a Bologna, Responsabile Regionale SIUT (Società Urologia Territoriale), ci spiega cosa è necessario sapere per affrontare un eventuale intervento chirurgico alla prostata , sfatando i “falsi miti” come impotenza e incontinenza che tanto disorientano il paziente maschio.

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