martedì 12 luglio 2016

Terapia del dolore quando si fa

Cure palliative e terapia del dolore. Terapia non farmacologica. Quando la terapia farmacologica classica non riesce ad attenuare il dolore nei casi più gravi, è necessario prendere in considerazione altri tipi di trattamenti più invasivi, quali le procedure neurochirurgiche, che vanno valutate caso per caso, o tecniche di chirurgia mini invasiva. La terapia del dolore , conosciuta anche più genericamente come medicina del dolore , è una particolare tecnica medica (da molti definita alternativa) che mira ad alleviare i sintomi che affliggono tutti coloro che soffrono di un dolore cronico.


ASl , in farmacia o telefonicamente IO misono rivolta al centro della mia città e. Con terapia del dolore (nota anche come medicina del dolore o, seppure impropriamente, come algologia) si fa riferimento a un approccio curativo multidisciplinare il cui scopo fondamentale è quello di minimizzare il più possibile la sintomatologia dolorosa in quei soggetti in cui il dolore assume carattere di cronicità.

La terapia antalgica o algologia rappresenta la terapia del dolore che è diversa a seconda del tipo del dolore e dell’intensità. Lamenta dolore fortissimo. Viene prescritta una terapia e raccomandata la somministrazione a ore fisse.


La figlia, dalla quale Adelaide dipende, non trova la cosa accettabile e somministra il farmaco solo al bisogno. La signora ha crisi di dolore , fa anche sogni di dolore , ma accetta questo atteggiamento della figlia che è tutta la sua vita. A cosa si fa riferimento quando si parla di cure palliative e di terapia del dolore ? E l’informazione non arriva in modo fluido dai medici di famiglia (a cui si è rivolto il dei pazienti) che di fronte al dolore prescrivono farmaci, ma non consigliano quasi mai (solo il lo fa ) il ricorso ai Centri per la terapia del dolore. Cosa offre il San Carlo di Nancy in merito alla terapia del dolore ?

Quando le cure contro il tumore non hanno successo, subentrano quelle palliative, di cui la terapia del dolore è il cardine. Il paziente non è in grado di urinare o di andare in bagno. L’obiettivo non è più la guarigione, ma combattere il dolore nei suoi molteplici aspetti – fisico, psicologico, sociale, spirituale – per migliorare la qualità della vita del malato e della sua famiglia. Il trattamento del dolore con terapia farmacologica si avvale essenzialmente di FANS (antinfiammatori non steroidei, sempre dotati di buona od ottima attività analgesica), oppioidi deboli e oppioidi forti, anticonvulsivanti e antidepressivi (molto usati nel dolore neuropatico) e anestetici locali.


Non è assolutamente vero. Assumere gli analgesici non appena si avverte il dolore permette di soffrire subito di meno e non ne riduce l’efficacia in caso di trattamento successivo. Quando si parla di dolore cronico e di terapia del dolore , pensiamo ai malati terminali. Invece la sofferenza legata al cancro riguarda solo il per cento di questi pazienti.


Focolai generatori del dolore approcciabili con ALR-medicate. I centri che praticano terapia del dolore In Italia sono nati per iniziativa spontanea di numerosi specialisti. E oggi non hanno nulla da invidiare a quelli di altri paesi. Si stanno sviluppando su tutto il territorio nazionale Centri dove si pratica la terapia anti- dolore , affidati in gran parte agli anestetisti. Per quanto riguarda il trattamento del dolore moderato-severo, il farmaco di elezione tra gli oppiacei “maggiori” è la morfina somministrata per via orale.


Oltre che per bocca, può essere somministrata per via sottocutanea o, in tutti quei casi in cui la somministrazione sottocutanea è controindicata o nei pazienti già portatori di un catetere venoso, per via endovenosa. Vediamo in che cosa consiste e quali sono i diritti di chi deve fare la terapia del dolore. La legge individua tre reti di assistenza: quella dedicata alle cure palliative, quella che riguarda la terapia del dolore e, infine, quella su cui ci sono maggiori tutele e attenzioni, vale a dire quella destinata al paziente pediatrico, cioè ai bambini.


La terapia del dolore studia il dolore , tenta di risalire alle sue origine e ai meccanismi che lo scatenano, al fine di individuare la terapia migliore per alleviare la sofferenza del paziente. Come si svolge la visita antalgica e di terapia del dolore ?

A che cosa serve la prima visita di terapia del dolore ? La prima visita di terapia del dolore ha l’obiettivo di scoprire e analizzare la qualità, l’intensità e la sede del dolore al fine di individuare il trattamento migliore per ogni specifica situazione. Il suo messaggio ha infatti perso la funzione di sintomo, non serve più a farci fuggire da un pericolo ed è diventato esso stesso un problema da curare. Il dolore cronico può rappresentare di per sé una malattia.


Qui giustamente inizia la vera cura del problema, in quanto come già analizzato in precedenza non basta assolutamente prendere una pasticca o fare una puntura, in quanto la scomparsa dei dolori o una diminuzione non vuol dire assolutamente essere guariti, piuttosto è un pò come mettere la testa sotto la sabbia e far finta che vada tutto bene.

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