venerdì 5 ottobre 2018

Terapia dolore cronico

Sono diverse le classi di farmaci che possono essere impiegate per il trattamento del dolore. Terapia del Dolore Cronico Tecniche Invasive, Mini-Invasive e Terapia Farmacologica Il Master si propone di far acquisire ai partecipanti conoscenze sulle problematiche cliniche e sull’impatto sociale del dolore cronico e sulle più moderne tecniche di trattamento medico e chirurgico di tali pazienti. Si può considerare il dolore acuto un dolore finalizzato ad allertare il corpo sulla presenza di stimoli, pericolosi o potenzialmente tali, presenti nell’ambiente o nell’organismo stesso.


Hai un dolore che ti tormenta da molto tempo? Hai già provato delle terapie senza successo?

Trattamento farmacologico del dolore cronico non oncologico – A cura del Dott. Emanuele Sbacchi e del Dott. Martino Bussa farmaci analgesici non oppioidi farmaci. Le cause specifiche del dolore cronico devono essere trattate. Un trattamento precoce e aggressivo del dolore acuto è sempre preferibile, e può limitare o prevenire la sensibilizzazione e il rimodellamento e quindi prevenire lo sviluppo del dolore cronico.


Può essere legato a problemi oncologici, osteoarticolari o muscolari. Questo dolore è distinguibile in: dolore cronico e dolore acuto. Non esistono, tuttavia, linee guida di terapia del dolore nel paziente in trattamento dialitico.

Il trattamento di qualsiasi forma di dolore cronico risulta essere più efficace se multidisciplinare (terapista del dolore , psicologo, psichiatra, fisiatra): a un’adeguata terapia farmacologica si possono associare altri. Insieme a un trattamento medico, è opportuno affiancare anche un trattamento psicologico, in quanto i sintomi fisici spesso sono un modo alternativo di comunicare il proprio disagio. Un italiano su cinque soffre di dolore cronico , una vera e propria patologia che condiziona in maniera concreta la qualità della vita. Spesso connesso a malattie differenti, a forme tumorali e al banale mal di schiena, il dolore cronico è particolarmente ostico da debellare. L’urgenza minzionale e l’incontinenza da urgenza, pur potendo essere presenti, non sono tipiche della sindrome, ma fanno parte della Sindrome della Vescica Iperattiva, che solo raramente si associa alla sindrome del dolore pelvico cronico.


Inoltre la presenza, variabile, di residuo post-minzionale, può favorire la comparsa di infezioni. Nel dolore acuto , per effetto di una causa endogena o esogena, si ha la fisiologica attivazione dei nocicettori, ed in genere, un danno tissutale: il dolore scompare con la riparazione del danno. Sub- cronico o prolungato. Forse si potrebbe ragionare in termini di strutturazione ed evidenze specifiche: da un lato la REBT è più protocollare ma vi sono poche evidenze nel suo uso specifico nel trattamento del dolore e del dolore cronico mentre l’ACT si adatta maggiormente alle fasi evolutive della persona. Questo studio preliminare conferma che le tecniche di rieducazione neuromuscolare assistite da biofeedback sono state utilizzate con successo per il trattamento di sindromi di dolore cronico , pertanto un programma di rieducazione neuromuscolare dei muscoli del pavimento pelvico insieme alla formazione di intervalli di svuotamento della vescica.


Esistono dolori che durano soltanto giorni, come quelli causati da traumi, postumi di operazioni, malattie che si riacutizzano. Ma il dolore che più spaventa è quello cronico , che dura mesi o anni. Quando il dolore persiste oltre il processo di guarigione assume le caratteristiche del dolore cronico.


Le tecniche di stimolazione cerebrale rivestono quindi una grande importanza nella cura del dolore cronico. Il trattamento prevede in ambulatorio sessioni di minuti ciascuna, effettuate nell’arco di un mese, dove il paziente è seguito team di psichiatri e da tecnici specializzati, la persona sottoposta alla terapia , è sveglia e non. I pazienti con dolore neuropatico o nocicettivo cronico , spesso sono anche depressi.

In altri casi di dolore acuto (traumi, colica renale, odontalgie, procedure diagnostiche, esacerbazione di dolore cronico ) il trattamento deve essere pressoché immediato, visto che esso risulta sempre “inutile” e, quindi, ingiustificato. Le procedure per il dolore in genere sono appannaggio degli anestesisti che, però, si siano specializzati in questo ambito. Infatti, non tutti questi specialisti si occupano di terapia del dolore e hanno le competenze per farlo. La terapia antalgica rientra nelle competenze dell’anestesista?


Noi, ad esempio, abbiamo osservato che il dei pazienti con nevralgia del grande occipitale cervicale risolve con una seduta”. Ma a che cosa è dovuto questo ricorso sempre più frequente a questa terapia percutanea e mininvasiva contro il dolore cronico ? William Raffaeli con l’obiettivo di aiutare le persone che soffrono di dolore cronico e favorire. Quando non è associato a tumori si definisce dolore cronico non oncologico.


Il dolore scompare e nel tempo non si manifestano più disturbi.

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