martedì 7 novembre 2017

Asportazione totale prostata conseguenze

L’ asportazione della prostata comporta delle conseguenze , fra le quali anche la disfunzione erettile e l’incontinenza. Quali sono i tempi di recupero dopo un tumore. Prostata Non Sei Solo è il sito web dedicato all’approfondimento, all’informazione e alla conoscenza del tumore alla prostata.


Mette a disposizione articoli, news e video interviste ai medici su temi inerenti la malattia, i sintomi, le possibili cause , la prevenzione e la cura. Durante l’ intervento di prostatectomia radicale il chirurgo solitamente asporta i linfonodi attorno alla prostata e nel bacino per verificare se vi sono presenti cellule tumorali.

Un intervento di questa portata può comportare conseguenze negative per il paziente sotto forma di danni alla funzione erettile e di incontinenza urinaria. A me non è andato tutto liscio. In Exit ghost, un romanzo di Philip Roth, il protagonista subisce un intervento alla prostata e, pur provando attrazione verso una donna, sa di non poterla appagare.


So com’è: una sberla che non finisce mai. La mia identità di uomo non è più la stessa, ma lo accetto. Tumori maligni alla prostata particolarmente gravi richiedono la rimozione totale della prostata (prostatectomia radicale).


Una rimozione parziale, come quella che si ottiene con la TURP, non sarebbe sufficiente. Recente radioterapia per la cura di un cancro alla prostata.

Gli effetti secondari fisici del trattamento di carcinoma della prostata limitano le attività quotidiane e possono interferire con il senso di un uomo di mascolinità e della sicurezza di sé. Le tecniche più utilizzate riguardano la chirurgia con accesso retro pubico o perineale e quella laparoscopica senza o con ausilio del robot. L’obiettivo è rimuovere la prostata con tutto il cancro e se necessario anche i linfonodi loco regionali. L’ intervento “che risparmia i nervi” è l’unico di asportazione totale della prostata che offre la possibilità concreta di una ripresa dell’attività sessuale, perché salva i fasci nervosi essenziali per l’erezione. Le ferite chirurgiche: Le piccole ferite chirurgiche possono essere medicate passando asportazione della prostata e conseguenze batuffolo sterile imbevuto di soluzione iodata o equivalente, malattie della prostata negli uomini poi possono essere coperte con un nuovo cerotto.


Nella comunità scientifica è un atto un dibattito acceso rispetto a quello che è il suo dubbio, cioè cosa accade o dovrebbe accadere alla sessualità in seguito a un intervento laser alla prostata. Sesso dopo un intervento alla prostata ? Se scegli l’ intervento giusto. Cura post-chirurgica e guarigione: Guarirete probabilmente entro sei settimane. La perdita di controllo della vescica o incontinenza urinaria è un potenziale effetto collaterale delle prostatectomie radicali ( asportazione completa della ghiandola prostatica ). Poiché la prostata si trova appena sotto la vescica e circonda l’uretra, il tratto urinario può essere danneggiato nel corso di una prostatectomia radicale.


Questo intervento è stato gravato in passato da elevate percentuali di incontinenza urinaria e di disfunzione erettile (impotenza). Nelle epoche attuali, quando la tecnica chirurgica viene eseguita a regola d’arte in presenza di una malattia ancora limitata alla prostata , queste sequele non dovrebbero più osservarsi. La degenza in ospedale dopo questo intervento alla prostata dura circa 6-giorni, in quanto c’è stata una ferita chirurgica che richiede alcune medicazioni e la rimozione dei punti di sutura.


Il valore del PSA viene infatti utilizzato anche per controllare l’efficacia del trattamento radicale. Si ricorre, come già detto, a questo intervento quando la prostata è troppo grande e quindi la TURP non risulterebbe efficace. La radioterapia, seppur non invasiva, è comunque foriera di effetti collaterali e complicanze, e va fatta pertanto se necessario (al momento, con i valori di PSA azzerati, non è strettamente necessaria) Se, sfortunatamente, il PSA salirà verrà posta indicazione alla radioterapia.

In genere è ritenuto candidabile ad intervento di prostatectomia radicale, con intento curativo, il paziente con neoplasia prostatica clinicamente localizzata, con aspettativa di vita di almeno anni e in condizioni generali soddisfacenti. Ho anni e da nove soffro di Ipertrofia prostatica benigna. Da sempre curata farmacologicamente e monitorata, non mi ha mai dato eccessivo fastidio se non una minzione frequente e mai soddisfacente. In molti casi l’ intervento chirurgico è la cura migliore e durante un recente incontro tenutosi all’Istituto Tumori Regina Elena di Roma i maggiori esperti internazionali si sono incontrati per una maratona chirurgica con l’intento di verificare la possibilità di dimezzare i tempi dell’ operazione , passando da otto a quattro ore, e.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Post più popolari