venerdì 20 novembre 2015

Operazione prostata rischi

Posteriormente alla prostata e vicino alla vescica invece si trovano le vescichette seminali da cui originano i dotti eiaculatori che, attraversando la ghiandola prostatica , trasportano il liquido seminale a livello dell’uretra. Come ogni intervento chirurgico , anche la TURP è una procedura a rischio complicazioni. Queste possibili complicanze consistono in: Eiaculazione retrograda. Inoltre, considerato che la capsula prostatica è vascolarizzata molto poco, mediante questo intervento vi è un minore rischio di perforarla.


La durata dell’ intervento è di circa uno o due ore , a seconda delle dimensioni della prostata. Alla fine dell’ intervento un catetere viene collocato nella vescica.

Per le ghiandole più grande di grammi e inferiore a grammi, viene eseguita la TURP mentre se la prostata è più di grammi,viene solitamente impiegata la tecnica della prostatectomia a cielo aperto. Ma non rappresenta alcuna rivelazione, solo pochi medici si illudevano di ottenere risultati con la chirurgia, molti i casi di tumori benigni la cui operazione comporta solo rischi. In particolare, la prostatectomia transuretrale con enucleazione della prostata attraverso l’uretra può essere eseguita anche in anestesia epidurale. Nonostante gli avanzamenti in ambito chirurgico, ricorrere al bisturi per trattare un carcinoma prostatico porta con sé ancora qualche rischio.


Debora Marchiori, specialista in Urologia a Bologna, Responsabile Regionale SIUT (Società Urologia Territoriale), ci spiega cosa è necessario sapere per affrontare un eventuale intervento chirurgico alla prostata , sfatando i “falsi miti” come impotenza e incontinenza che tanto disorientano il paziente maschio. La HoLEP o enucleazione prostatica tramite laser a Holmio (Holmium Laser Enucleation of Prostate) si effettua per via endoscopica. Quando compare il tumore della prostata e non viene diagnosticato tempestivamente, può essere necessario ricorrere alla sua asportazione chirurgica.


Ci sono numerosi metodi per asportare la prostata.

Quando a un uomo viene diagnosticato il cancro alla prostata la prima cosa che si chiede è: “Dopo l’ intervento chirurgico sarò impotente? Come spiega l’andrologo Paolo Turchi, infatti, la paura di perdere la propria virilità a volte può mettere ancora più in crisi che la diagnosi del tumore. La funzione della prostata è quella di produrre la gran parte del liquido seminale, che viene riversato nell’uretra prostatica durante l’eiaculazione. E’ quindi un organo essenziale per la funzione riproduttiva maschile.


Al contrario, la prostata non partecipa alla funzione della erezione peniena e dell’orgasmo. Ce l’ho fatta, sto già lavorando al ventesimo. Per eventuali altri spero mi vengano le idee e gli spunti. Ai tempi dell’ operazione , curavo Uffa, una rubrica quotidiana sul Foglio.


Il giorno dopo l’asportazione della prostata ho scritto: la parola prevenzione è infinitamente migliore della parola rivoluzione. Ho una prostata molto ingrossata ed ho bisogno spesso del catetere. Grazie per la risposta. La prostatectomia radicale con linfoadenectomia è l’intervento d’elezione nel trattamento della malattia confinata alla prostata , cioè senza metastasi, con finalità di radicalità, cioè di estirpazione della patologia.


Consiste nella rimozione della prostata e dei linfonodi coinvolti. Prostatectomia a cielo aperto è generalmente riservata per gli uomini che hanno una prostata molto grande, gravi sintomi urinari o altri problemi che devono essere corretti durante l’ intervento chirurgico. La resezione prostatica è un intervento che si esegue su individui di sesso maschile che sono affetti da ipertrofia prostatica benigna. Come qualsiasi altro intervento chirurgico , anche la resezione prostatica presente i suoi rischi e le sue complicazioni, alcuni più comuni altri meno.


L’ingrossamento della ghiandola prostatica , va tenuto sotto controllo, infatti esso, se non correttamente trattato, può comportare rischi e complicanze molto serie.

Questo tipo d’ intervento chirurgico è meno comune perché non consente di accedere ai linfonodi e c’è un rischio maggiore di danni al sistema nervoso con questa procedura. Sexual Medicine Society of North America (Smsna), tenutosi a. I pazienti che hanno un tumore della prostata a rischio intermedio o elevato e che hanno una lunga aspettativa di vita hanno una concreta possibilità di guarire con l’ intervento chirurgico. Considerazioni che trovano d’accordo Francesco Porpiglia, alla guida dell’urologia dell’ospedale San Luigi di Orbassano (Torino).

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