venerdì 4 marzo 2016

Terapia radiante

Radioterapia: terapia radiante per la cura dei tumori La radioterapia è una cura oncologica mediante radiazioni. Uno di questi effetti collaterali è la fibrosi, un indurimento dei tessuti e delle ghiandole linfatiche nella zona sottoposta a trattamento radiante. Quando si effettua tale tipo di trattamento , il paziente assorbe le radiazioni senza riemetterle all’esterno, pertanto non vi è alcun pericolo per le persone che lo circondano (compresi bambini o donne in stato di gravidanza) e può svolgere una vita relazionale regolare durante tutto il trattamento. Il trattamento radiante viene erogato in.


In questo campo lo IEO vanta una delle casistiche più ampie al mondo.

Dopo avere praticato la prima visita per stabilire l’eventuale indicazione al trattamento radiante , sarete sottoposti alla cosiddetta TC di centraggio. Un uomo sterile non è in grado di fecondare la propria partner, mentre una donna sterile non è in grado di rimanere incinta. Per diventare comunque padre è possibile: ricorrere a un donatore di sperma, adottare un figlio.


Gli effetti collaterali tardivi tendono a diventare permanenti. Il rischio di incontinenza urinaria è molto basso, sia subito dopo il trattamento sia a distanza di tempo. Se notate uno qualunque di questi segni, informate il radioterapista, che potrà prescrivere alcuni farmaci in grado di alleviare i disturbi.


Siamo consapevoli che nessun pieghevole può sostituire il contatto con il personale quindi, nonostante in questa scheda siano inserite le informazioni principali, Le rac-comandiamo di fare riferimento al personale dell’Uni-tà Operativa per qualsiasi ulteriore chiarimento.

Posta indicazione al trattamento radiante , il medico, valuta le varie possibilità tecniche per irradiare al meglio la zona dove ha sede il tumore, definisce la dose totale, studia il frazionamento radiante più indicato e il tipo di radiazione da utilizzare, a seconda delle apparecchiature a disposizione. Lumpectomia più Tamoxifene con o senza terapia radiante in donne di età uguale o superiore a anni con carcinoma mammario in stadio iniziale. La forma non radioattiva dell’anticorpo contribuisce a impedire che i linfociti B normali siano danneggiati dalle radiazioni dell’isotopo radioattivo. Alcuni farmaci per la radioterapia sistemica alleviano il dolore provocato dalle metastasi ossee e possono essere usati come radioterapia palliativa.


Per alcuni pazienti che devono essere sottoposti a trattamento radiante viene scelta una modalità di radioterapia interna. Tale tecnica viene eseguita in regime ambulatoriale e non richiede alcun tipo di anestesia, il paziente non è in nessun momento radioattivo e può proseguire la sua normale vita familiare. Viene effettuata una seduta quotidiana, indolore.


Come viene effettuata? Durante la terapia il paziente è posizionato su un lettino di trattamento all’interno del gantry, la struttura che permette di indirizzare le radiazioni ruotando a 360° attorno al paziente. Il Centro di Trento è dotato di due camere di trattamento dedicate ai pazienti e di una, ad uso sperimentale e di ricerca, con un fascio fisso. La terapia con iodio-1è uno strumento importante anche nella cura delle neoplasie tiroidee.


La terapia radiante è una modalità diffusa per curare alcune malattie tumorali. Lo iodio 1è un isotopo radioattivo utilizzato in medicina nucleare sia a scopi diagnostici che terapeutici. Un esempio tipico di questo trattamento è l’utilizzo dello iodio radioattivo nei pazienti affetti da tumore della tiroide. Spesso il trattamento chirurgico non presenta problemi dal punto di vista demolitivo, ma vista la frequenza con cui tale malattia si presenta in distretti esposti e coinvolti nella vita di relazione, e poiché l’escissione chirurgica di epitelioma basocellulare deve estendersi oltre la lesione clinicamente visibile al fine di garantire una.


Questa sostanza si concentra nei tessuti tiroidei ancora presenti dopo la chirurgia, compresi quelli tumorali, distruggendoli in maniera definitiva.

Trattamento radiante Gli adenomi ipofisari sono tumori benigni che nascono dalle cellule della porzione anteriore della ghiandola ipofisaria. Eventuale assistenza medico-infermieristica (anche anestesiologica) durante il trattamento radiante. Acquisizione delle immagini portali mediante EPID collegato in rete e valutazione delle immagini in tempo reale su stazioni di lavoro dedicate.


Visita medica di fine cura. Irradiazione di emoderivati. Ubicazione: Padiglioni e 30.


Infatti, a causa del trattamento radiante , non c’è da aspettarsi un normale rimodellamento osseo, necessario per una corretta guarigione. In generale, viene considerato sufficiente un periodo di tre settimane per l’ottenimento di un buon sigillo mucoso. L’utilizzo di antibiotico terapia non è necessario se non specificatamente indicato. Vi sono poi altri effetti collaterali specifici rispetto ai farmaci che vengono utilizzati per indurre la deprivazione androgenica. Mentre gli effetti avversi sopracitati sono stati ben documentati, è ancora discussa la possibilità che la terapia ormonale per il trattamento del carcinoma prostatico aumenti il rischio di malattia cardiovascolare.


Inoltre l’accuratezza e la precisione del trattamento radiochirurgico con Cyberknife offre una nuova chance terapeutica a pazienti con tumori non aggredibili chirurgicamente, e a pazienti con recidiva di malattia tumorale precedentemente irradiata.

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