venerdì 18 dicembre 2015

Asportazione linfonodi prostata

Durante l’ intervento di prostatectomia radicale il chirurgo solitamente asporta i linfonodi attorno alla prostata e nel bacino per verificare se vi sono presenti cellule tumorali. Un intervento di questa portata può comportare conseguenze negative per il paziente sotto forma di danni alla funzione erettile e di incontinenza urinaria. L’ asportazione della prostata quali conseguenze comporta e quali sono i tempi di recupero dopo un tumore ? Tutto dipende anche dalle strategie chirurgiche che vengono utilizzate.


Queste ultime sono decise dal medico, dopo aver valutato le caratteristiche e l’estensione della massa tumorale.

L’ intervento prende il nome di prostatectomia radicale e consiste nell’ asportazione della prostata , delle vescicole seminali e dei linfonodi presenti nelle regioni attorno alla prostata e nel bacino. I linfonodi sono piccoli ghiandole con la funzione di filtrare liquidi e proteine (ed eventualmente cellule tumorali) presenti nei vasi linfatici. In questo articolo affronteremo l’ intervento relativo al tumore alla prostata. Intervento per la cura del tumore della prostata. Il tumore prostatico è il tumore maligno più frequente nella popolazione maschile, rappresentando il di tutti i tumori diagnosticati a partire dai anni di età.


Per sfatare questi due falsi miti è necessario fare chiarezza e distinguere l’ intervento per l’ipertrofia prostatica benigna da quello per il tumore della prostata. Nel caso di un tumore , la prostata viene asportata interamente, la malattia può interessare i nervi dell’erezione e può quindi causare incontinenza urinaria e disturbi. Nelle persone con tumore alla prostata in terapia ormonale la qualità di vita migliora se si svolge una regolare attività fisica.

Le tecniche più utilizzate riguardano la chirurgia con accesso retro pubico o perineale e quella laparoscopica senza o con ausilio del robot. L’obiettivo è rimuovere la prostata con tutto il cancro e se necessario anche i linfonodi loco regionali. Questa procedura non è comune ma è presa in considerazione quando è presente un ingrossamento della prostata non-canceroso. TUIP è simile alla TURP, ma di solito è effettuata su persone che hanno una prostata relativamente piccola. Tumore alla Prostata - Cause e Sintomi.


Lesioni precancerose, tumori benigni e maligni, metastasi. Possibili complicanze del tumore alla prostata. La degenza in ospedale dopo questo intervento alla prostata dura circa 6-giorni, in quanto c’è stata una ferita chirurgica che richiede alcune medicazioni e la rimozione dei punti di sutura. Si ricorre, come già detto, a questo intervento quando la prostata è troppo grande e quindi la TURP non risulterebbe efficace. Terapia ormonale del tumore prostatico (anche per tumori della prostata metastatici o localmente avanzati) Il testosterone prodotto dai testicoli maschili stimola la crescita del tumore della prostata.


La terapia ormonale cerca di contrastare questa azione rallentando o bloccando la sintesi del testosterone (deprivazione androgenica). Avendo un tumore in fase iniziale, potevo sottopormi a un intervento conservativo e, se operato da un chirurgo d’esperienza, avevo buone possibilità di salvare sia la funzione urinaria sia quella erettile. Certo, ci sono voluti mesi di riabilitazione e di attesa, perché dopo le cure è normale che ci siano dei problemi.


Dosaggi di 01 non indicano una ripresa di malattia ma valori millesimali di un nanogramma di PSA, molto vicini quindi allo zero assoluto. Con tumore alla prostata di diventa sempre impotenti? Nonostante l’ intervento abbia sempre un impatto sulla qualità dell’erezione, per fortuna oggi non è così scontato che dopo ci siano problemi di erezione e che questi non siano risolvibili.

Quasi sempre si trova una soluzione farmacologica. Per il tumore alla prostata è disponibile la misurazione del PSA (Antigene Prostatico Specifico). Lo stadio di un tumore prostatico (stadiazione) indica la sua estensione e si valuta con il sistema TNM. La variante di prostatectomia più avanzata è quella robotica, ma il primo metodo chirurgico per intrervenire sul tumore alla prostata è stato a cielo aperto o con chirurgia tradizionale, che ha in seguito portato allo sviluppo di tecniche laparoscopiche e, infine, alla chirurgia robotica.


Consiste nella asportazione completa della prostata , delle vescicole seminali ed eventualmente dei linfonodi loco-regionali. La diversa via d’accesso per la prostatectomia radicale col robot chirurgico si abbina ai vantaggi propri della chirurgia robotica come il super-ingrandimento ottico e tridimensionale insieme all’ampiezza di movimento e di rotazione del braccio robotico. Prostata Non Sei Solo è il sito web dedicato all’approfondimento, all’informazione e alla conoscenza del tumore alla prostata.


Mette a disposizione articoli, news e video interviste ai medici su temi inerenti la malattia, i sintomi, le possibili cause, la prevenzione e la cura. Il sesso dopo l’ intervento alla prostata.

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