venerdì 25 novembre 2016

Asportazione chirurgica della prostata

La rimozione chirurgica della prostata , come tutti gli interventi chirurgici, ha attraversato diverse fasi evolutive. La variante di prostatectomia più avanzata è quella robotica, ma il primo metodo chirurgico per intrervenire sul tumore alla prostata è stato a cielo aperto o con chirurgia tradizionale, che ha in seguito portato allo. La degenza in ospedale dopo questo intervento alla prostata dura circa 6-giorni, in quanto c’è stata una ferita chirurgica che richiede alcune medicazioni e la rimozione dei punti di sutura. Si ricorre, come già detto, a questo intervento quando la prostata è troppo grande e quindi la TURP non risulterebbe efficace. Il recupero della continenza urinaria necessita di alcuni mesi, in base al tipo di intervento effettuato e alla scelta della tecnica chirurgica.


La riabilitazione gioca un ruolo cruciale nella riduzione dell’incontinenza e, quando possibile, dovrebbe essere iniziata prima dell’ intervento chirurgico.

L’ asportazione della prostata comporta delle conseguenze, fra le quali anche la disfunzione erettile e l’incontinenza. Quali sono i tempi di recupero dopo un tumore. L’approccio più comune per il trattamento chirurgico dell’ipetrofia prostatica benigna prevede il ricorso alla tecnica T. Durante l’ intervento di prostatectomia radicale il chirurgo solitamente asporta i linfonodi attorno alla prostata e nel bacino per verificare se vi sono presenti cellule tumorali.


Prostata : cenni di anatomia e funzioni. COMPLICANZE DELL’ INTERVENTO. Come qualsiasi intervento chirurgico , anche l’ asportazione della prostata con tecnica robotica è associata, anche se in percentuale limitata, a complicanze.


La riabilitazione andrologica, dopo un intervento chirurgico robotico che permette la conservazione dei nervi per il controllo della funzione sessuale e urinaria – aggiunge Andrea Minervini chirurgo robotico dell’Urologia di Careggi, fra gli autori della ricerca – completa nell’uomo la terapia del carcinoma alla prostata , come. Ipertrofia prostatica benigna trattamenti chirurgici.

Esistono diverse opzioni chirurgiche tra le quali scegliere, ognuna delle quali comporta vantaggi e svantaggi. Questo intervento è stato gravato in passato da tassi significativi di incontinenza urinaria e di disfunzione erettile ma oggi, quando la tecnica chirurgica viene eseguita a regola d’arte in presenza di una malattia ancora limitata alla prostata , queste sequele non dovrebbero più osservarsi. Nei casi meno gravi la continenza può essere recuperata entro un mese dall’ intervento , mentre in quelli più complessi - quando la lesione chirurgica è più estesa - si procede alla stimolazione elettrica del muscolo e un anno di riabilitazione non è sempre sufficiente.


I pazienti che hanno un tumore della prostata a rischio intermedio o elevato e che hanno una lunga aspettativa di vita hanno una concreta possibilità di guarire con l’ intervento chirurgico. Considerazioni che trovano d’accordo Francesco Porpiglia, alla guida dell’urologia dell’ospedale San Luigi di Orbassano (Torino). Eradicare il cancro alla prostata è la vera misura di successo di un intervento chirurgico , sia esso ciò che la rimozione laparoscopica della prostata modalità a cielo aperto, laparoscopica o robotica.


In nessun caso ciò che la rimozione laparoscopica della prostata progressione evolutiva è più pronunciata che considerando questo indicatore. Le tecniche più utilizzate riguardano la chirurgia con accesso retro pubico o perineale e quella laparoscopica senza o con ausilio del robot. L’obiettivo è rimuovere la prostata con tutto il cancro e se necessario anche i linfonodi loco regionali.


La prostatectomia radicale con linfoadenectomia è l’ intervento d’elezione nel trattamento della malattia confinata alla prostata , cioè senza metastasi, con finalità di radicalità, cioè di estirpazione della patologia. Consiste nella rimozione della prostata e dei linfonodi coinvolti. Tre mesi dopo l’ intervento , tra gli uomini operati per l’ asportazione di un tumore della prostata localizzato non è emersa alcuna differenza: in termini di qualità della vita, preservazione della potenza sessuale e della continenza, radicalità dell’ intervento. Nelle epoche attuali, quando la tecnica chirurgica viene eseguita a regola d’arte in presenza di una malattia ancora limitata alla prostata , queste sequele non dovrebbero più osservarsi.


In particolare, la prostatectomia transuretrale con enucleazione della prostata attraverso l’uretra può essere eseguita anche in anestesia epidurale. Nonostante gli avanzamenti in ambito chirurgico , ricorrere al bisturi per trattare un carcinoma prostatico porta con sé ancora qualche rischio. Dopo le dimissioni è utile farsi seguire da personale esperto in riabilitazione per entrambe le possibile complicanze.


Un intervento alla prostata comporta sempre incontinenza e impotenza? Qualora il trattamento medico risulti inefficace è necessario intervenire chirurgicamente con interventi atti a rimuovere l’adenoma prostatico sia con tecniche endoscopiche (resezione trans-uretrale di prostata ) sia a cielo aperto (per via trans-vescicale).

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