venerdì 11 novembre 2016

Tumore prostata intervento

Rispetto ad altri tipi di intervento chirurgico , correla ad un minor rischio di danni ai nervi, che potrebbero portare a problemi di controllo della vescica e disfunzione erettile. In questo articolo affronteremo l’ intervento relativo al tumore alla prostata. Intervento per la cura del tumore della prostata. Il tumore prostatico è il tumore maligno più frequente nella popolazione maschile, rappresentando il di tutti i tumori diagnosticati a partire dai anni di età.


Le cause scatenanti del tumore alla prostata non sono chiare, tuttavia fattori genetici, ambientali ed alimentari (dieta ipercalorica) sono sicuramente implicati.

Durante l’ intervento di prostatectomia radicale il chirurgo solitamente asporta i linfonodi attorno alla prostata e nel bacino per verificare se vi sono presenti cellule tumorali. Un intervento di questa portata può comportare conseguenze negative per il paziente sotto forma di danni alla funzione erettile e di incontinenza urinaria. A seconda della fase in cui è la malattia si procede anche a effettuare esami di stadiazione come TC (tomografia computerizzata) o risonanza magnetica. Il trattamento specifico delle metastasi ossee, con l’obiettivo di controllare il dolore, evitare le complicanze scheletriche ha quindi nel tumore della prostata un ruolo molto importante. Tumore alla Prostata - Cause e Sintomi.


Lesioni precancerose, tumori benigni e maligni, metastasi. Possibili complicanze del tumore alla prostata. Per il tumore alla prostata è disponibile la misurazione del PSA (Antigene Prostatico Specifico).

Chirurgia del tumore della Prostata L’ intervento chirurgico radicale è la prostatectomia totale con asportazione della prostata con le vescichette seminali e l’uretra prostatica associata a linfoadenectomia pelvica. Un tumore alla prostata maligno può metastatizzare ai linfonodi del bacino e, progressivamente, diffondersi ad altre parti del corpo. Il carcinoma prostatico tende a metastatizzare soprattutto alle ossa della colonna vertebrale, del bacino, delle costole e del femore. Il dolore osseo, quindi, può essere un sintomo del tumore alla prostata. La decisione di procedere con la chirurgia ha una finalità curativa: lo scopo è infatti quello di eliminare tutto il tumore.


Si tratta di una prima iniziativa dedicata a chi è stato colpito da tumore alla prostata ed ai suoi familiari ed amici particolarmente interessati al tema. I pazienti che hanno un tumore della prostata a rischio intermedio o elevato e che hanno una lunga aspettativa di vita hanno una concreta possibilità di guarire con l’ intervento chirurgico. Considerazioni che trovano d’accordo Francesco Porpiglia, alla guida dell’urologia dell’ospedale San Luigi di Orbassano (Torino). Come già accennato, la scelta del trattamento in ogni paziente affetto da tumore prostatico dipende soprattutto dalla classe di rischio del tumore. CHE COS’È IL TUMORE DELLA PROSTATA ? Italia, il tumore della prostata è il tumore più frequente nell’uomo: un uomo su 1 dopo i anni sviluppa questo tipo di tumore.


Se trattato correttamente però, dal tumore alla prostata si può guarire: sotto questo aspetto è fondamentale la diagnosi precoce. Il tumore della prostata è uno dei più comuni tra gli uomini, e il rischio è direttamente correlato all’età: se a anni circa uomo su presenta cellule cancerose nella prostata , a anni questa condizione riguarda uomo su 2. Con tumore alla prostata di diventa sempre impotenti? Nonostante l’ intervento abbia sempre un impatto sulla qualità dell’erezione, per fortuna oggi non è così scontato che dopo ci siano problemi di erezione e che questi non siano risolvibili.


Quasi sempre si trova una soluzione farmacologica. Non sempre dopo una diagnosi di tumore della prostata è necessario sottoporsi ai trattamenti canonici.

Per molti pazienti è possibile seguire da vicino il tumore , facendo attenzione che non diventi pericoloso e, in tal modo, rimandando quanto più possibile e in alcuni casi evitando del tutto l’ intervento. Ma in caso di intervento gli effetti indesiderati collaterali sarebbero comunque maggiori. Dosaggi di 01 non indicano una ripresa di malattia ma valori millesimali di un nanogramma di PSA, molto vicini quindi allo zero assoluto.

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