venerdì 27 maggio 2016

Asportazione della prostata e conseguenze

L’ asportazione della prostata comporta delle conseguenze , fra le quali anche la disfunzione erettile e l’incontinenza. Quali sono i tempi di recupero dopo un tumore. Considerando la portata dell’ intervento , possono tuttavia esserci delle conseguenze negative per il paziente sottoposto alla prostatectomia radicale.


Gli effetti collaterali più importanti possono essere la disfunzione erettile, cioè la riduzione o l’assenza di erezione, e l’incontinenza urinaria. Si tratta di una proliferazione del tessuto fibro-ghiandolare le cui cause non sono del tutto chiare: probabilmente si verifica uno squilibrio tra alcuni ormoni presenti in circolo, in particolare testosterone ed estrogeni, che determinerebbe un richiamo di cellule infiammatorie a livello della prostata.

TUIP è simile alla TURP, ma di solito è effettuata su persone che hanno una prostata relativamente piccola. Questa procedura viene di solito eseguita su una base ambulatoriale e di solito non necessitano nessun tipo di ricovero. In questo articolo affronteremo l’ intervento relativo al tumore alla prostata. Intervento per la cura del tumore della prostata. Il tumore prostatico è il tumore maligno più frequente nella popolazione maschile, rappresentando il di tutti i tumori diagnosticati a partire dai anni di età.


La disfunzione erettile è uno dei possibili effetti collaterali dell’ intervento di rimozione di un tumore della prostata. Italia la cura è su misura. Tumori maligni alla prostata particolarmente gravi richiedono la rimozione totale della prostata (prostatectomia radicale).

Una rimozione parziale, come quella che si ottiene con la TURP, non sarebbe sufficiente. Recente radioterapia per la cura di un cancro alla prostata. Questo intervento è stato gravato in passato da elevate percentuali di incontinenza urinaria e di disfunzione erettile (impotenza).


Nelle epoche attuali, quando la tecnica chirurgica viene eseguita a regola d’arte in presenza di una malattia ancora limitata alla prostata , queste sequele non dovrebbero più osservarsi. Questo significa rispettare durante l’ intervento una densa ragnatela di nervi che avvolgono completamente la prostata e che raggiungono i corpi cavernosi del pene dando inizio all’erezione. Mio marito, anni, ha ricevuto una diagnosi di tumore alla prostata e verrà operato.


Anche se ci hanno tranquillizzato circa la situazione (farà chirurgia nerve sparing e pare non dovrà seguire altre terapie), ci spaventano le conseguenze in termini di impotenza e incontinenza. Facendo riabilitazione possiamo sperare in una buona ripresa? Dipende dai professionisti di sanità per valutare e fornire informazioni e supportare di conseguenza. Tradotto: i decessi per tumore della prostata non si sono azzerati, ma possono comparire nel tempo se la scelta del trattamento non è stata adeguata. Dopo il primo anno, le visite suddette potranno essere eseguite ogni mesi o ogni mesi per i primi anni e quindi annualmente per altri cinque anni.


Come ogni intervento chirurgico maggiore o procedura medica in generale, la prostatectomia radicale nelle sue varie tecniche può comportare rischi ed eventuali complicanze anche permanenti. Il tasso di mortalità perioperatoria risulta circa dell’1-, mentre la mortalità operatoria è inferiore allo (4). Ci siamo raccontati difficoltà e paure: un toccasana. Il sesso dopo l’ intervento alla prostata nei primi non è quasi mai penetrativo ma più, rassegnatamente, masturbatorio.


Ma non bisogna mollare! La stimolazione genitale rappresenta una vera e propria ginnastica riabilitativa per i vasi sanguigni responsabili dell’erezione!

La degenza in ospedale dopo questo intervento alla prostata dura circa 6-giorni, in quanto c’è stata una ferita chirurgica che richiede alcune medicazioni e la rimozione dei punti di sutura. Si ricorre, come già detto, a questo intervento quando la prostata è troppo grande e quindi la TURP non risulterebbe efficace. Cura post-chirurgica e guarigione: Guarirete probabilmente entro sei settimane.


La prostata ingrossata è un segno, ossia una condizione oggettiva che il medico può rilevare ad un esame obiettivo del paziente, per cui l’organo in questione risulta aumentato di volume travalicando le sue fisiologiche dimensioni.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Post più popolari