lunedì 23 maggio 2016

Linfonodi bacino

Parietale raccogliere linfonodi dalle pareti pelviche e comprendono linfonodi iliaci esterni, interni e comuni (Lnn. iliaci externi, interni et comunicazione) (Fig. 239). Ricevono collet­tori profondi risalenti con i vasi sanguiferi e collettori superficiali satelliti della vena piccola safena.


Linfonodi iliaci comuni. I collettori efferenti si recano ai linfonodi inguinali. Tutti i segmenti ossei possono essere colpiti da tumore : nei bambini e nei giovani adulti sono interessate soprattutto le ossa che hanno una crescita rapida, come le parti terminali delle ossa lunghe (femore, ossa del braccio), ma non sono escluse altre sedi come ginocchio, bacino , spalla e mandibola (queste soprattutto negli anziani).

Localizza i linfonodi inguinali. Muovi dita nel punto in cui la coscia confina col bacino. Applica una leggera pressione con le dita in modo da percepire i muscoli, le ossa e il grasso sottocutaneo. Se senti un nodulo distinto in questa zona, potrebbe essere un linfonodo gonfio.


Se =forma sferica del linfonodo. Possibile interessamento neoplastico Se morfologia allungata del linfonodo. Tumore a cellule giganti è una neoplasia benigna che in genere è localizzato nella gamba (i tipi maligni di questo tumore sono rari).

Osteoma osteoide è un tumore osseo che interessa soprattutto le ossa lunghe e si verifica più frequentemente nei primi anni di vita. Possono essere esposti ad aggressioni di ogni tipo, come infiammazioni o infezioni, ma possono anche funzionare da campanello d’allarme per situazioni non esattamente ok a livello di apparato genitale, pube e bacino. I linfonodi inguinali sono parte, come i loro colleghi, del sistema linfatico. Quali possono essere le cause? Si tratta di un dolore intenso alle articolazioni che circondano il bacino , quasi sempre accompagnato da una sensazione di pesantezza che può rendere difficili i movimenti.


A volte i sintomi del dolore al bacino si estendono fino al ventre e alla parte bassa della schiena, e possono impedire la normale realizzazione delle attività quotidiane. In tal caso, i medici classificano il tumore come osteosarcoma. Spesso, la presenza di un encondroma è associata alla sindrome di Ollier o alla sindrome di Maffucci. Esistono, infatti, anche i tumori alle ossa di tipo secondario, i quali derivano dalle metastasi diffuse da neoplasie maligne situate in altri organi o tessuti del corpo umano. Quanto è diffuso il tumore alle ossa.


Fortunatamente, non molto: in Italia si registra in media ogni anno poco più di caso ogni 100. A differenza del tumore primario, che ha origine nell’osso, le metastasi che derivano da altri tumori sono molto diffuse. Non si deve confondere con il tumore osseo primario. Come si formano le metastasi?


Le metastasi ossee si formano soprattutto in: Colonna vertebrale, Bacino , Ossa del cranio, Femore, Omero. Le metastasi si possono verificare quando le cellule tumorali si staccano dal tumore primario, dove inizia il cancro.

Per quanto riguarda le dimensioni, in linea generale si può affermare che linfonodi di un centimetro sono nella gran parte dei casi di natura reattiva (cioè infiammatoria), mentre la probabilità che la causa di adenopatia sia una malattia maligna aumenta al di sopra dei due centimetri di diametro. Inoltre è molto utilizzata anche per la diagnosi differenziale, ossia per definire la malattia e per lo studio oncologico degli organi (ad esempio tumore alle ovaie, tumore all’utero, ecc.). La risonanza magnetica del bacino può essere effettuata CON mezzo di contrasto o SENZA mezzo di contrasto. Le fratture del bacino instabili, tendenzialmente, sono trattate con con la chirurgia: si può procedere con un intervento di fissaggio – interno o esterno – ovvero con l’inserimento di viti, placche e chiodi in corrispondenza dell’osso fratturato, oppure con un intervento di trazione, in cui vengono inseriti perni e pesi che permettono alle ossa di allinearsi e saldarsi.


In ogni caso per avere una diagnosi certa è necessario prelevare chirurgicamente il linfonodo e analizzarlo. Nel caso di infezione di natura virale, una volta guarita quella il rigonfiamento rientrerà automaticamente. Ad esempio, se un tumore alla vescica si diffonde nel fegato, le cellule tumorali presenti nel fegato sono a tutti gli effetti cellule del tumore alla vescica.

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