lunedì 30 maggio 2016

Radioterapia carcinoma polmonare

In casi molto rari la radioterapia per carcinoma polmonare può indurre effetti protratti nel tempo quali infiammazione o fibrosi del tessuto polmonare , con conseguente conmparsa di sintomi quali mancanza di respiro e tosse. Radioterapia per cancro al polmone. Mentre il cancro del polmone è il secondo tumore più comune nelle donne e gli uomini, è la principale causa di morte per cancro con un ampio margine. Il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule si basa sulla medicina di precisione.


Non esiste un solo tipo di tumore al polmone , bensì diverse tipologie di malattia a seconda del tessuto polmonare interessato e inoltre il polmone può rappresentare la sede di metastasi provenienti da altri tipi di cancro (per esempio quello della mammella). Il carcinoma non a piccole cellule si divide a sua volte in tre sottotipi: il carcinoma a cellule squamose, l’adenocarcinoma e il carcinoma a grandi cellule.

La radioterapia si usa talvolta per il trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule non avanzato. Si può attuare dopo la chemioterapia se il tumore si è molto ridotto o addirittura è regredito completamente a seguito del trattamento. In contemporanea all’avvio del trattamento chemioterapico, si avvia anche quello radioterapico.


Le ossa del torace possono assottigliarsi e, di conseguenza, sono più soggette al rischio di frattura. Tuttavia, i soggetti trattati in via definitiva per carcinoma polmonare in stadio precoce, che sopravvivono ma continuano a fumare, sono ad alto rischio di sviluppare un altro carcinoma polmonare. Se il tumore al polmone ha dato origine a metastasi in altre parti dell’organismo, la terapia locale può essere usata per tenere sotto controllo la malattia nelle specifiche zone colpite. Ad esempio, se il tumore al polmone ha formato metastasi al cervello, può essere tenuto sotto controllo con la radioterapia alla testa. Irinotecan ACC, Campto): il farmaco è un inibitore della topoisomerasi, e viene talvolta utilizzato in terapia contro il cancro al polmone , pur non essendo il principio attivo di prima scelta.


Infatti, viene spesso utilizzato per la cura del cancro al colon-retto.

Consultare il medico. La terapia farmacologia dei tumori del polmone si avvale di chemioterapici, il cisplatino più di ogni altro, ed in presenza di specifiche mutazioni (EGFR ed ALK) anche di target therapy. La chemioterapia associata a radioterapia concomitante prevede doppiette a base di cisplatino con dosaggi bassi a funzione radiosensibilizzante. Tutti i trattamenti oggi disponibili per la cura dei tumori polmonari, dalla classica chemioterapia, alle moderne terapie biologiche, fino alla rivoluzionaria e innovativa immunoterapia, sono accompagnati da effetti collaterali, specifici per ogni tipo di terapia , che impattano molto sulla qualità di vita del paziente e che spesso condizionano.


Tuttavia, erlotinib è associato ad una sopravvivenza superiore rispetto alla sola terapia di supporto anche in una popolazione di pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule, non selezionati per mutazione del gene EGFR. Per scoprire gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati in chemioterapia, vai alla pagina Effetti collaterali. Posso continuare a condurre la mia vita?


Quale terapia scegliere? In cosa consistono le cure palliative e gli. Da alcuni dati preliminari dello studio di fase I presentati al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) di Chicago è emerso che un nuovo farmaco anticorpo-coniugato per il carcinoma polmonare non a piccole cellule è in grado di ridurre le dimensioni del cancro. I trattamenti comuni includono chirurgia, chemioterapia e radioterapia. Terapia biologica tumore polmone.


La terapia biologica più frequentemente utilizzata nel tumore polmonare è rivolta contro il recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR), e viene somministrata per via orale (gefitinib, erlotinib). Carcinoma polmonare a piccole cellule. Il cancro del polmone a piccole cellule, di solito, è curato con la chemioterapia, da sola o in combinazione con la radioterapia. Ciò può avere un effetto sia sulla sopravvivenza che sui disturbi causati dalla malattia.


Sono metastasi invisibili che nessuna Tac o risonanza magnetica riesce a vedere, ma ci sono, in vari organi: i medici lo sanno che ci sono. Sono quelle che accompagnano certi tumori al polmone al terzo stadio e possono poi dare segno di sé, facendo precipitare la malattia nel quarto stadio, quello, appunto, metastatico, il più grave. LA RADIOTERAPIA panenecefalica, in inglese Whole Brain RadioTherapy (Wbrt) o terapia radiante totale del cervello, non migliora la qualità di vita né la sopravvivenza nei pazienti con metastasi cerebrali da carcinoma polmonare non a piccole cellule, il tipo più comune di cancro del polmone.

I pazienti affetti da un cancro al polmone a piccole cellule (SCLC) con malattia in stadio avanzato possono anche raggiungere una sopravvivenza a lungo termine notevole, specie se sono sottoposti a una chemioterapia completa con un regime a base di cisplatino.

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